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MAR
IL MERCATO DEL LAVORO IN PIEMONTE DOPO IL JOBS ACT: PROSPETTIVE FUTURE
 
 
intervengono
cesare damiano
Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati
 
giuseppe gherzi
Direttore Unione Industriale Torino
 
Conduce
GUIDO BOFFO
Giornalista de La Stampa
 


lunedì 14 marzo - ore 18:00
Aula Magna del Rettorato
Università degli Studi
Via Verdi 8 - Torino

 Sul fronte del mercato del lavoro in Piemonte le cose stanno progressivamente migliorando, perché la domanda di lavoro, anche quella rivolta ai giovani, è in crescita (in particolare, nel 2015 le assunzioni a tempo indeterminato sono state quasi l’80% in più).
Però lo stock dei senza lavoro è ancora consistente ed è ancora molto elevato il numero dei Neet.
Per invertire la tendenza, servono, prima di tutto, politiche del lavoro efficaci, anche perché lo scenario prefigurato dal Jobs Act – con un accesso più selettivo alla Cassa Integrazione Guadagni a la minor copertura assicurata dagli ammortizzatori sociali per i disoccupati – comporta la necessità di intervenire in modo più incisivo ed in tempi più brevi.
Se ne sta discutendo in questi giorni in sede regionale, dovendosi dare attuazione alle disposizioni del Jobs Act ed utilizzare al meglio le risorse del Fondo Sociale Europeo.
Come Unione Industriale riteniamo che, per dare avvio ad una nuova stagione di politiche del lavoro veramente “attive”, i presupposti siano essenzialmente quattro:
1) in primo luogo, è necessario definire un modello uniforme di intervento, assegnando a chi è disoccupato, ovvero a rischio di disoccupazione, un voucher di importo differenziato in funzione del profilo personale di occupabilità e fruibile presso un qualsiasi Operatore, pubblico o privato, della rete regionale dei servizi per il lavoro;
2) occorre, inoltre, che questa rete sia effettiva – con un buon grado di collaborazione tra tutti i soggetti che ne fanno parte – e sappia valorizzare le specializzazioni, perché quello dell’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro non è mestiere di tutti;
3) in terzo luogo, bisogna allineare le politiche attive del lavoro, comprese quelle formative, con le tendenze evolutive del mercato del lavoro piemontese, affinando e mettendo a fattor comune le fonti statistiche e gli strumenti di analisi esistenti;
4) infine, è essenziale mettere in campo misure che siano in grado di anticipare la disoccupazione: sia quella giovanile, rendendo più incisiva la Garanzia Giovani (ad esempio, con la previsione di forme di incentivazione alle imprese che stabilizzino precedenti esperienze di tirocinio), sia quella a cui possono andare incontro i lavoratori in esubero di aziende in crisi, con iniziative mirate di ricollocazione e/o con una formazione in grado di incrementarne l’occupabilità.